05/06/2013
Quando parliamo di cedimento dell’arco (o volta) plantare ci riferiamo all’insorgenza del piede piatto in età adulta, ossia una forma acquisita e non congenita di piede piatto: il piede da normale inizia gradualmente ad appiattirsi. Questa situazione deriva dal cedimento dei muscoli e dei legamenti che normalmente sostengono l’arco plantare, come, ad esempio, il tibiale posteriore. Quando per diversi motivi questo tendine perde la sua funzionalità, non riesce più a sostenere le ossa del piede, che quindi iniziano il prolasso. Il peso del corpo, in precedenza distribuito in tre punti, si sposta tutto a carico del primo metatarso, portando a malformazioni e a dolore.
Come per qualunque disturbo, il dolore è un prezioso segnale di allarme. Generalmente si avverte dolore sul bordo interno della pianta del piede, ma anche alla caviglia, fino a coinvolgere il ginocchio o la schiena a causa delle alterazioni posturali indotte. In questo caso è opportuno consultare uno specialista per avere una diagnosi corretta e per iniziare quanto prima a trattare il problema, per evitare così di doversi rivolgere alla chirurgia. Se si interviene per tempo, sarà sufficiente, infatti, ricorrere all’uso di un plantare che sostenga l’arco longitudinale interno, permettendo così al piede di assumere una morfologia normale in maniera passiva e arrestando la degenerazione a carico di legamenti e ossa.