01/02/2013
Il 2013 è iniziato già da un po’ è questo è il periodo dell’anno in cui le palestre tornano a riempirsi di previdenti esseri pronti a smaltire gli ultimi residui di pandori e torroncini. Ci adeguiamo anche noi a questo trend, parlando di riduzione di cuscinetti,anche se noi parleremo di un adipe che è bene tenersi stretto stretto: quello dei cuscinetti plantari. Ebbene sì, capita di dimagrire anche sulla pianta del piede, ma il deterioramento del cuscinetto adiposo plantare di certo non ha nulla a che vedere con le taglie e rappresenta un problema spinoso. Come il nome stesso suggerisce, il cuscinetto plantare serve a proteggere le ossa del piede, ammortizzando l’impatto con il suolo passo dopo passo, salto dopo salto. Quando lo strato di adipe che lo costituisce si assottiglia per vari motivi (l’avanzare dell’età, il diabete, predisposizione genetica ecc.), l’avampiede è maggiormente esposto ai traumi. Il primo campanello d’allarme è ovviamente il dolore, che si avverte soprattutto quando si cammina a piedi nudi. Altra conseguenza di un assottigliamento del cuscinetto plantare è la formazione di calli sulla pianta del piede. Spetterà poi all’ortopedico acclarare se il vostro piede è… dimagrito. Se questa è la diagnosi, scordatevi i tacchi alti: il vostro avampiede non ha certo bisogno di caricarsi tutto il peso del vostro corpo! Evitate di camminare scalzi, e se proprio non amate le pantofole munitevi di calzini spessi per camminare dentro casa. Scegliete con cura le scarpe, valutando l’imbottitura delle suole, oppure ricorrete a un plantare ortopedico per attutire la pressione sull’avampiede.
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