Tempo di Olimpiadi e la nostra attenzione si sofferma sui piedi d’oro degli atleti. Colti dallo spirito dei giochi, non potevamo non dedicare questo spazio alle mille insidie che minacciano i piedi degli sportivi, professionisti o semplici appassionati.
Una delle infiammazioni più diffuse e che a lungo andare può rendere dolorose anche le attività più semplici è la fascite plantare. Interessando le fibre della pianta del piede, si manifesta con un dolore nella parte interna del tallone, più intenso al risveglio o nelle prime fasi dell’allenamento e che si affievolisce quando il piede è più stanco o dopo uno sforzo.
Questo disturbo, che un tempo interessava principalmente gli sportivi, oggi si sta diffondendo sempre di più, a causa dell’uso sempre più frequente di calzature che non aiutano il piede (come infradito e tacchi alti). Ragion per cui è importante prevenire l’aggravarsi del disturbo e tenere il piede in esercizio, allenandolo a sopportare lo stress. Uno o due minuti di stretching della fascia plantare e del tendine di Achille da ripetere più volte durante la giornata e l’utilizzo di plantari ortopedici sono utili a questo scopo. Il primo approccio terapeutico consiste nell’uso di talloniere di silicone, che garantiscono un buon appoggio del tallone nella calzatura (la quale deve avere suola morbida e tacco di almeno due centimetri), applicazione di ghiaccio e terapie di antinfiammatori. Nel caso il trattamento non chirurgico non dovesse sortire effetto, cosa che accade molto raramente, si ricorre alla chirurgia. Un intervento in day hospital dal decorso breve, che però terrà lontano l’interessato dall’attività fisica per un paio di mesi.