Di fronte a questa foto impietosa, tutti ci siamo chiesti: “Di chi saranno questi piedi? Quanti chilometri devono aver percorso per essere così consumati?”. In realtà sono i piedi dell'uomo più veloce del mondo, lo sprinter cgiamaicano Usain Bolt. Il suo punto debole, il suo “tallone d'Achille”sono quindi i suoi stessi piedi, proprio quei piedi che lo hanno fatto volare e che lo hanno reso imbattibile nei 100 e 200 metri! I piedi che lo hanno portato a vincere la terza medaglia d'oro di recente durante i mondiali di Mosca.
A guardarli bene si capisce quanto sacrificio, fatica e stress abbiano dovuto sopportare: deformati, con la pelle secca, le dita ricurve e l'alluce valgo.
“Piedi di chi ha corso tanto sulla polvere, per strada, di chi da giovane si è allenato sull'asfalto, non certo su piste moderne” scrivono i suoi fan in rete per giustificare il loro idolo sacro!
Persino un atleta che ha fatto la sua fortuna grazie ai suoi piedi, trascura questa parte del corpo, che spesso anche noi nella quotidianità dimentichiamo.
Non dovremmo mai scordarci invece di prendercene cura, in particolare in questo momento di rientro dalle vacanze, quando il sole, la sabbia e le lunghe camminate li hanno resi screpolati, ruvidi e secchi. La pelle dei piedi necessita, più di tutto il resto del corpo, di un'intensa idratazione. Infatti in questo punto la pelle è molto spessa, dovendo di continuo sopportare pesi e carichi, a volte traumi e scarpe non sempre adatte e comode.